Fare impresa in Italia è un po’ come provare a cucinare una carbonara perfetta con uno chef francese che ti urla nelle orecchie: frustrante, complicato e con una costante sensazione che qualcosa stia per andare storto.
Quando abbiamo deciso di lanciare la nostra startup nel lontano 2021, ci siamo subito trovati di fronte a un calvario burocratico. Avevamo programmato di aprire mesi prima, ma abbiamo dovuto posticipare tutto a causa di un piccolo intoppo: uno dei soci è extracomunitario. A causa di questa complicazione, siamo scivolati di due mesi sull’apertura perché dovevamo recuperare dei documenti che, sinceramente, manco il diretto interessato sapeva come ottenere.
Aprire un’impresa in Italia significa fare i conti con un sistema che sembra progettato per scoraggiarti. Vuoi registrare la tua azienda? Preparati a compilare moduli infiniti e a capire come funziona un codice Ateco (spoiler: non è intuitivo). Vuoi assumere personale? Scopri quanto può essere complesso calcolare un netto in busta paga senza perderti nei mille balzelli.
Ma non è tutto buio. C’è una cosa che ci tiene a galla: la creatività. Gli italiani sono maestri nell’arte dell’arrangiarsi, del “se non funziona così, inventiamoci un modo”. Ed è questo che rende speciale fare impresa qui: nonostante tutto, si cresce, si innova, si crea valore.
Con la nostra startup, abbiamo imparato che fare impresa in Italia è come giocare una partita a scacchi con una scacchiera che cambia forma ogni mossa. Non è semplice, ma è una sfida che ti costringe a migliorare continuamente.
Quindi sì, è difficile fare impresa in Italia. Ma per chi è disposto a rimboccarsi le maniche, è anche un terreno fertile per innovare e imparare. Molte industrie in Italia sono ancora in uno stato relativamente arretrato rispetto ad altri mercati più maturi, lasciando spazio a enormi opportunità per chi riesce a introdurre nuove soluzioni e idee.
E voi? Qual è stata la vostra esperienza nel fare impresa in Italia? Raccontatemelo nei commenti, magari con un aneddoto divertente (o disperato).